Il Vix dello S&P 500 misura la volatilità del più importante indice azionario mondiale ed è anche chiamato dagli addetti ai lavori "l'indice della paura". Infatti rappresenta un termometro quanto mai sensibile dei timori presenti sul mercato. Era stato posto in naftalina dopo la crisi del 2008 ma a metà marzo di quest'anno, in piena esplosione della pandemia, ha toccato ripetutamente il valore record di 85, contribuendo ad alimentare i timori negli investitori. In sostanza si è creata una sorta di spirale dove le preoccupazioni per l'economia venivano rafforzate dall'esplosione del Vix, il quale a sua volta spaventava gli operatori. Per rendere l'idea dobbiamo teenre conto che i suoi valori normali oscillano tra 10 e 20. Contestualmente alle manovre espansive delle banche centrali e alla correlata ripresa delle borse, il Vix ha iniziato una progressiva discesa portandosi ai valori attuali che lo vedono stazionare intorno ai 25, valore che non rappresenta ancora la normalità ma gli si avvicina molto. Ora, come emerge dal grafico daily, si trova in una zona che potrebbe essere di svolta essendo in una fase di compressione che lo colloca giusto al termine di un triangolo che riteniamo significativo perchè frutto delle rilevazioni quotidiane di diversi mesi. Sarà a nostro avviso importante vedere nelle prossime sessioni come uscirà dal triangolo stesso e interessante valutare l'impatto di questa figura sull'indice di riferimento e sui principali mercati azionari mondiali.
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