Bper lancia Ops su Pop Sondrio, con ondata M&A fondamentale difendere posizioni - AD
L'eccezionale fase di consolidamento bancario in atto in Italia ha spinto Bper BPE ad accelerare i piani di crescita per difendere il proprio posizionamento in un mercato in cui player sempre più grandi minacciano di relegare le banche di medie dimensioni ai margini.
Così, l'istituto emiliano ha deciso di giocarsi la propria carta nel risiko bancario lanciando un'offerta pubblica di scambio volontaria, non concordata, da 4,3 miliardi sulla più piccola Banca Popolare di Sondrio BPSO, con la quale condivide Unipol UNI come azionista di riferimento.
L'offerta di Bper, tutta carta contro carta, segue la scia delle altre operazioni annunciate negli ultimi mesi che stanno stravolgendo il panorama bancario italiano, come l'Ops di UniCredit UCG su Banco Bpm BAMI e quella di Banca Mps BMPS su Mediobanca MB.
"L'attuale fase di consolidamento ha accelerato questa operazione: è quindi diventato fondamentale per noi proteggere il nostro posizionamento in Italia", ha detto l'AD di Bper Gianni Franco Papa nel corso della presentazione alla stampa dell'Ops.
Una combinazione con Pop Sondrio consentirebbe a Bper di consolidare la propria quota di mercato complessiva in Italia sopra il 10% e soprattutto di rafforzare la presenza nelle ricche regioni del Nord Italia. Nella sola Lombardia la market share raddoppierebbe al 14%.
Sulle circa 2.000 filiali del nuovo gruppo le sovrapposizioni sono "pochissime" e pertanto - ha spiegato Papa - "non abbiamo neanche un tema di antitrust: solo in due città superiamo il 25% di market share e parliamo di otto filiali".
OPERAZIONE NON CONCORDATA MA NON OSTILE
Il presidente di Bper Fabio Cerchiai ha sottolineato che si tratta di un'operazione "nelle nostre intenzioni non ostile", destinata a creare valore per tutti gli stakeholder.
In una nota Pop Sondrio definisce l'offerta "in alcun modo sollecitata né preventivamente concordata". L'11 febbraio la banca valtellinese, l'ultima ad aver abbandonato lo status di banca popolare dopo la riforma del 2015 che imponeva la trasformazione in SpA, terrà un Cda "per avviare le attività di propria competenza nell'interesse di tutti gli azionisti e gli stakeholder", si legge nella nota.
Sotto il profilo finanziario, l'offerta di scambio prevede 1,45 azioni Bper per ogni azione Pop Sondrio con una valorizzazione implicita di 9,527 euro per il titolo valtellinese e un premio di circa il 6,6% rispetto al prezzo del 5 febbraio.
Alle attuali quotazioni, tuttavia, con Bper che alle 16,40 perde il 6% e Pop Sondrio che guadagna oltre il 6%, in base ai termini proposti dall'Ops si registra uno sconto del 5% circa.
Per Jefferies, a causa della valutazione relativa più elevata di Pop Sondrio che potrebbe alimentare resistenze da parte di alcuni investitori, "non è facile ottenere una significativa crescita dell'utile per azione da questa operazione".
Tuttavia, aggiunge, "l'operazione presenta dei vantaggi strategici, con Bper che acquisisce un'esposizione a regioni interessanti e aumenta la quota di mercato in un contesto di rapido consolidamento del settore".
SOGLIA MINIMA ACCETTAZIONE 50% MA PUO' SCENDERE A 35%
L'offerta è finalizzata ad acquisire almeno una partecipazione superiore al 50% del capitale di Pop Sondrio.
Bper si riserva tuttavia di rinunciare parzialmente a tale condizione purché venga a detenere almeno il 35% più un'azione della banca target in quanto, considerata la composizione del suo azionariato, tale quota le consentirebbe di esercitare comunque un'influenza dominante.
Unipol è infatti il primo azionista di Bper con il 19,8% circa del capitale, partecipazione che sale al 24,6% circa considerando anche altre posizioni detenute tramite swap, ed è anche il primo socio di Pop Sondrio con una quota del 19,7%.
Papa ha detto di essersi confrontato con Unipol "senza dare dati finanziari, per vedere se c'era un elemento ostativo" all'Ops e che, in una successiva interlocuzione dopo che è stata presentata l'offerta, l'importante socio non si è espresso in merito, riservandosi di fare una sua valutazione.
Per giovedì prossimo Unipol ha convocato il Cda per l'approvazione dei conti, e quella potrebbe essere l'occasione per una prima informativa dell'offerta.
L'Ops è attesa completarsi nella seconda metà del 2025 con la piena integrazione tra i due istituti prevista entro la fine dell'anno.
Dalla fusione Bper stima di raggiungere un utile netto al 2027 fino a oltre 2 miliardi di euro e un Rote vicino al 15%.
Le sinergie lorde annue di ricavo sono stimate fino a 100 milioni, quelle di costo fino a 190 milioni, mentre i costi di integrazione complessivi sono previsti attorno ai 400 milioni.