🔴 Lo Yen non è più un vantaggio per le aziende giapponesi
MACRO BACKGROUND Come accennato ad inizio settimana tra i principali focus del mercato troviamo lo Yen Giapponese, che continua la sua corsa ribassista e aggiorna i minimi portando USDJPY a 160.90. Sebbene la svalutazione competitiva dello Yen è stata vista per anni come un vantaggio per le aziende giapponesi, le ultime settimane hanno messo in luce la sfiducia degli investitori nel settore equity asiatico proprio a causa del deprezzarsi continuo della valuta nipponica. Per un investitore estero, supponiamo americano, poteva essere doppiamente allettante comprare azioni giapponesi, non solo per puntare al rilancio e alla rivalutazione del titolo stesso, ma per le prospettive di un doppio profitto sulla rivalutazione del tasso di cambio. La speranza di un intervento Boj e un cambio di rotta nella caduta dello yen potevano essere un plus per decidere di investire in Giappone, ma la totale assenza della Boj, il silenzio assordante e la decisione di rimandare a Luglio eventuali interventi di taglio sugli acquisti di debito sovrano, portano nelle ultime settimane una profonda sfiducia degli investitori che vedono un guadagno netto ( per un conto dollari USA) sul Nikkey del 4% ( al netto della svalutazione dello yen) a fronte del +15% Sp500! La Boj sembra sempre piu alle corde per decisioni di politica monetaria impegnative e coraggiose.
FOREX Il mercato valutario resta poco interessante sulle majors, con n dollaro USA che alterna giorni up a giorni di storno ribassista, in attesa dei dati sull’inflazione di domani pomeriggio. Il focus si è spostato ora sull’australiano che gode ora della prospettiva di rialzi tassi e che si dimostra l’asset migliore della settimana. Ovviamente le dinamiche migliori si trovano nei cross a delta tasso positivo per posizioni long, come audchf e audjpy che allungano verso nuovi massimi , audchf attacca ora 0.60, mentre audjpy aggiorna i massimi con 107 figura. Resta difficile al momento credere in cambi di rotta strutturali.
EQUITY L’azionario asiatico come detto resta sotto pressione, con HS che non supera i 18600 pnt e torna ora a testare i supporti di 17700 pnt, livello oltre il quale si aprirebbero scenari ribassisti verso i suppoti di 17270 pnt. Stabile il Nikkey a 39500 pnt, che resta anche un buon asset per gli investitori giapponesi, ma come detto , diventa meno appetibile per investitori esteri. Sostanzialmente fermi gli indici europei con il dax in compressione daily tra 18400 e 18000 pnt, non meglio l’America dove il Nasdaq non trova ancora energie per allunghi ulteriori long a ritestare i massimi storici.
COMMODITIES Test dei supporti per il gold, che rimbalza oggi sui livelli di 2300$ ma resta ancora improntato ad un trend short. Non meglio il rame che tocca i 4.346$ e sembra intenzionato ad approfondire i ribassi, mentre il WTI risponde ai supporti ci 80.20$, consolidando la fase laterale senza quindi superare le resistenze a 81.50$ si resta in attesa di una ripartenza di direzionalità , magari ancora in scia con il trend primario long.
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