Ci siamo lasciati divese settimane fa con l'S&P500 che sembrava mostrare i primi segni di debolezza o incertezza, di fronte a delle divergenze di natura tecnica e dopo una salita notevole iniziata ad ottobre 2023.
Per un mia regola operativa, con l'indice che tende a trovare nuovi massimi, gestisco le posizioni già aperte controllando la continuità del trend, senza fare, in assenza di chiare indicazioni ed a seconda della posizione già consolidata, nuovi ingressi, a meno di non sfruttare i movimenti di questo periodo con strategie intraday o di breve su futures, la cui gestione è demandata all'ambito sistematico.
Col senno di poi, in quell'ottobre 2023 avrei aumentato clamorosamente l'esposizione azionaria, ma sappiamo che non funziona cosi ed oggi è inutile costruire, a mio avviso, una posizione entrando sui massimi in preda ad un qualche tipo di Fomo.
A mio avviso i temi importanti sono: - Quanto i mercati hanno scontato la riduzione dei tassi e per quanto ancora ci sarà benzina per farli salire? - Quanta parte di questa salita è dovuta ad aziende dell'ambito AI e quando si può cominciare a parlare di fenomeno di bolla? - Quanta liquidità è ancora disponibile?
Dagli interventi post covid abbiamo visto una presenza notevole in termini di liquidità che ha portato alcuni mercati a cambiare la propria natura e cosi la nascita di tendenze di Breakout su index (che sostanzialmente sono mean reverting) nonchè la possibilità di tradare le commodity in mean reversione (le quali sono storicamente trend following).
Ritengo sia importante osservare con attenzione queste dinamiche che permettono di darci una macro visione per poi cominciare a prendere delle decisioni più consapevoli.
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