Come accaduto infinite volte nel corso della storia dei mercati, si è passati negli ultimi anni in molteplici crisi: - Covid; - Conflitti; - Tensione inflazionistica; - Rallentamento Economico.
Il mercato, che rispecchia il comportamento psicologico degli operatori, durante le fasi di panico ha invertito la rotta generando delle fasi bear, in alcuni casi anche prolungate.
Tuttavia, a distanza di poco tempo dall'ultimo bear market, circa 18/24 mesi, il mercato è riuscito a ritrovare i propri massimi storici. Situazione condivisa un po da tutti i mercati sviluppati.
Come comportarsi adesso? Come molte cose che riguardano la finanza, non esiste una risposta univoca, ma esiste un comportamento da mettere in atto a seconda dei nostri obiettivi e del nostro orizzonte temporale.
Chi ha a disposizione molti anni e magari capitali limitati, può preoccuparsi meno del market timing ed entrare possibilmente su indici diversificati a livello globale per godere della "prestanza" dell'equity nel lungo periodo.
Chi ha capitali più grandi, magari può provare a suddividere temporalmente gli ingressi, per mediare anche psicologicamente il prezzo di acquisto e non mettere tutte le uova in un solo "paniere temporale".
Chi è vicino alla pensione, oggi può godere di rendimenti eccellenti anche dal mercato dei bond, cosa non possibile fino a pochi anni fa, dove di fatto i tassi radenti lo zero rendevano inefficiente l'investimento a reddito fisso.
Il mercato e gli strumenti potranno cambiare, non cambia la psicologia degli investitori. Dopo una forte discesa, torna la confidenza nel voler comprare e sui nuovi massimi la partecipazione alla spinta dei titoli si riduce man mano che si raggiunge un nuovo top.
Le parole d'ordine sono: pianificazione, gestione del rischio, buonsenso.
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