Cosa succederà ai mercati quando il Treasury a 10 anni supererà il 2%?

Nell’ultima sessione a Wall Street, l’SP 500 è sceso del -0,06%.

L’indice più importante della borsa USA aveva raggiunto il suo record storico nella sessione di mercoledì.

Il calo della settimana scorsa è stato il suo primo calo settimanale dopo tre settimane di crescita consecutive. Sul mercato hanno pesato le perdite di banche, aziende industriali e titoli tecnologici. Hanno compensato i guadagni nelle aziende che si basano sulla spesa dei consumatori, e dell’assistenza sanitaria.

Il rendimento del Treasury a 10 anni è salito. Questo rendimento obbligazionario in queste settimane è, come da me tante volte detto, strettamente osservato.

La ragione è che influenza direttamente i tassi di interesse sui mutui e altri prestiti al consumo. Questa settimana il rendimento del Tesoro USA a 10 anni è salito all’1,73%.
Il mercato si preoccupa che l’aumento dei rendimenti obbligazionari potrebbe essere un presagio di inflazione. Ricordo che la settimana scorsa i funzionari della Fed avevano affermato che avrebbero lasciato correre l’economia statunitense per un po’ di tempo al fine di non bloccare la ripresa economica che seguirà la fine della pandemia.

Quindi da parte delle autorità preposte al controllo nessun segnale di allarme.

A chi non ha mai letto le mie precedenti analisi ricordo che le ragioni per cui i rendimenti più alti sono negativi sulle azioni in generale, sono:
in parte perché possono allontanare gli investimenti dal mercato azionario e portarli invece nelle obbligazioni.
conseguentemente questo rende gli investitori meno disposti a pagare prezzi troppo alti per le azioni.

Nonostante i tentativi di riportare tranquillità sul mercato della FED il mercato non abbandona le preoccupazioni a breve termine, e la domanda che in questo momento aleggia è quanto possono ancora salire i rendimenti obbligazionari e cosa significa questo per le valutazioni delle azioni?

Volete la mia risposta?

Vi ricordo che a gennaio ho iniziato ad accendere l’attenzione verso il limite di 1,50/1,60% come soglia psicologica di allarme. Quello che ho scritto per settimane è puntualmente avvenuto.Cosa succederà ai mercati quando il Treasury a 10 anni supererà il 2%?

Ora scrivo che i mercati continueranno in questa altalena di preoccupazioni fintanto che questo rendimento non avrà superato, e lo supererà il 2%.
Poi quando andrà oltre il 2,20%, come è successo per altri temi in passato il mercato se ne dimenticherà e finirà di essere lo spauracchio che rappresenta adesso.

Il rendimento del Treasury dal 2016 al 2019 è stato abbondantemente sopra il 2,5% raggiungendo anche il 3,14% e per i mercati quello non era un tema così centrale come lo è adesso.

I settori del S&P 500 che sono stati maggiormente acquistati nell’ultima sessione di borsa sono stati:

Communication Services
Beni non essenziali
Farmaceutico/Sanitario


I settori del S&P 500 che sono stati maggiormente venduti nell’ultima sessione di borsa sono stati:

Industriale
Finanziario
Immobiliare


I titoli bancari sono scesi dopo che la Federal Reserve ha annunciato che terminerà alcune delle misure di emergenza messe in atto l’anno scorso per aiutare l’industria finanziaria ad affrontare la pandemia.

Questo ripristinerà alcuni dei requisiti di capitale per le grandi banche che erano stati sospesi nei primi mesi dell’epidemia, al fine di dare flessibilità alle banche. Il settore bancario sperava che queste misure sarebbero state prorogate.

Questa decisione della Fed colpisce principalmente le più grandi banche della nazione.

Citigroup e Bank of America sono scese dell’1,1%
JPMorgan Chase è scesa dell’1,6%.


Sono cresciute in questo contesto molte aziende Big Tech, seguendo l’altalena che premia a rotazione i finanziari e poi i tecnologici.

Netflix ha guadagnato l’1,5%
Amazon ha guadagnato l’1,6%.
Facebook, è salito del 4,1%.

Nonostante questo, il settore tecnologico dell’S&P 500 è sceso.

La ragione è un report di indagine del Dipartimento di Giustizia sulle pratiche delle carte di credito che ha colpito pesantemente:

Visa le cui azioni sono scese del 6,2% per il più grande calo dell’S&P 500
Mastercard che è scesa del 2,9%.

Segnalo tra gli altri:

FedEx salita del 6,1% dopo che la società ha presentato guadagni ben al di sopra delle stime degli analisti.
Nike scesa del 4% dopo che la società di abbigliamento sportivo ha comunicato che la congestione nei trasporti marittimi delle merci causata dalla pandemia, ha provocato un rallentamento delle vendite nell’ultimo trimestre.


I livelli dei 3 maggiori indici americani dopo l’ultima sessione di borsa sono:

L’S&P 500 è sceso di 2,36 punti a 3.913,11 per un -0,06%.
Il Dow Jones ha chiuso invariato a 32.628,00
Il Nasdaq è salito di 99,10 punti, o +0,76%, a 13.215,20.


L’indice Russell 2000 rappresentativo delle small-cap ha guadagnato il +0,90%, chiudendo a 2.287,55.

Il prezzo del greggio americano è sceso di 46 centesimi chiudendo a 60,96 dollari al barile.

I titoli al centro della mia attenzione nel bene e nel male nel mercato dopo l’ultima sessione di borsa sono stati:

Tesla Inc +0.26%

Apple Inc -0.45%

Amazon.com Inc +1.55%

Facebook Inc +4.12%

Nxp Semiconductors +1.74%

Microsoft Corp -0.16%

JP Morgan Chase & Company -1.59% attenzione a questo titolo. Per conoscere i corretti livelli di ingresso e non sbagliare il timing contattatemi.

Visa Inc -6.24% attenzione a questo titolo. Per conoscere i corretti livelli di ingresso e non sbagliare il timing contattatemi.


Walt Disney Company -0.59%

Broadcom Ltd +2.22%

Nelle analisi degli ultimi giorni ho spiegato che è proprio durante i ribassi di mercato il momento in cui deve avvenire la ricostruzione del portafoglio, e che è fondamentale non sbagliare timing e comprare i titoli giusti.

La volatilità di questi giorni non è certamente piacevole, ma permette ai portafogli preparati di tornare liquidi ed utilizzare questa liquidità per acquistare i titoli giusti, nel momento giusto, a prezzi notevolmente più bassi.

Il trading finanziario consiste esattamente in questo.

In Giappone stanotte, i principali titoli sono caduti.

Soprattutto tra questi i produttori di automobili come Toyota Motor Corp. e Honda Motor Co. i cui guadagni provengono dalle esportazioni e quindi da una sana economia degli Stati Uniti.

Le azioni della Toyota sono scese del 2,4%, mentre quelle della Honda hanno perso il 3,2%.

Anche sui mercati asiatici pesa l’aumento dei rendimenti obbligazionari, l’altalena dell’influenza che i mercati subiscono tra l’aumento dei rendimenti obbligazionari e il miglioramento delle prospettive di ripresa economica influirà ancora per alcune settimane sulle valutazioni azionarie.

Certamente quello di cui si parla stamattina sui floor dei market è la decisione da parte della Fed di ripristinare alcuni dei requisiti di capitale per le grandi banche che erano stati sospesi nei primi mesi dell’epidemia virale, al fine di dare flessibilità alle banche. Il mercato sperava che quelle misure sarebbero state prorogate.

C’è da dire che comunque la maggior parte delle politiche della Fed volte a sostenere la ripresa dalla pandemia rimangono intatte.

In generale anche in Asia i lanci dei vaccini stanno procedendo lentamente rispetto agli Stati Uniti o all’Europa e questo non permetterà secondo me la ripresa sperata delle economie nel 2021 spostando questo traguardo al 2022.

I valori dei mercati asiatici di questa mattina in prossimità della chiusura nel momento in cui sto scrivendo la mia analisi sono:

Il Kospi della Corea del Sud è sceso del -0,10% a 3.036,61.
Il Nikkei 225 del Giappone è sceso del -1,80% a 29.248,90.
L’S&P/ASX 200 dell’Australia è salito del +0,70% a 6.754,80.
L’Hang Seng di Hong Kong è sceso del -0,20% a 28.921,82.
lo Shanghai Composite ha guadagnato il +0,70 % a 3.429,37.


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