Indici Pmi europei e Usa confermano ripresa, anche nei servizi.
Le materie prime si prendono una pausa: quanto durera’?
L’oro consolida i progressi recenti, oggi oltre i $ 1880/oncia.
Tra le Borse europee, quella italiana e’ stata l’unica a segnare un rialzo settimanale significativo, venerdi’ 21 maggio: Ftse Mib +1,1%, a sfiorare i 25mila punti e toccare il +12,3% da inizio anno. Per confronto, il Dax tedesco e’ salito dello 0,14% nella settimana e del 12,5% da inizio anno, il Cac40 francese invariato nella settimana e +15,0% year to date, il Ftse 100 britannico -0,4% nell'ottava e +8,4% da inizio anno. In Europa, la scorsa settimana, in un contesto generalmente “piatto”, si sono comunque fatti notare il comparto delle utilities, automobilistico e famaceutico, con rialzi mediamente superiori all’1%. Anche gli Stati Uniti archiviano l‘ultima seduta settimanale poco ispirati per i listini azionari. Il migliore e’ il “generalista” Russel 2000, +0,5%, seguito dal Dow Jones, +0,4%, mentre lo S&P500 ha chiuso a -0,10%, ed il Nasdaq e’ arretrato del -0,5%. Il bilancio settimanale non e’ molto diverso: Nasdaq +0,3%, S&P 500 -0,4%, Dow Jones -0,51%. Il Nasdaq ha finalmente invertito il trend negativo che durava da 4 settimane. Scarse e leggermente negative le reazioni alle dichiarazioni di Patrick Harker, Presidente della Fed di Filadelfia, secondo cui il Fomc (Federal open market committee) potrebbe trovarsi, prima di quanto sperato dai mercati, a valutare una riduzione degli acquisti sul mercato. Effettivamente l’andamento del’economia Usa e’ molto spumeggiante e “naturalmente” inflattivo. I dati dei Pmi (Purchasing managers Index) di maggio, pubblicati lo scorso 21 maggio, lo confermano pienamente. L’indice manifatturiero e’ balzato a 61,5, da 60,5 precedente, e attese di 60,2, mentre quello sui servizi e’ letteralmente esploso a 70,1 dallo scorso 64,7 e ben sopra il 64,5 atteso. La quiete sembra essere tornata sul fronte obbligazionario Usa, col rendimento del Treasury decennale stabile, da diverse sedute, tra 1,62 ed 1,65%. Anche in Europa i PMI flash di Maggio confermano la ripresa congiunturale in atto, col dato generale (Composite) in rialzo a 56,9 da 53,8 di aprile, ed un recupero particolarmente forte nei “servizi”, finalmente premiati dalle diffuse “riaperture”. Il loro rialzo di quasi 5 punti, da 50,5 a 55,1, e’ circa doppio del previsto. In particolare, fa un certo effetto vedere il sottoindice dei nuovi ordini toccare il massimo da 5 anni. Markit segnala che l’accelerazione più forte e’ in Francia, Italia e Spagna,mentre qualche segnale di stanchezza emerge dalla “manifattura” tedesca, che aveva brillato nei mesi scorsi. Markit sottolinea anche rilevanti tensioni al rialzo sui prezzi alla produzione, testimoniando le difficolta’ dell’offerta a tenere il passo con la repentina accelerazione della domanda. Insomma, in parallelo ai progressi messi a segno dalle campagne vaccinali ed al regresso della pandemia, si sta delineando un quadro di robusta rirpesa per il trimestre in corso e decisamente positivo per quello estivo. La settimana scorsa (17-21 maggio) e’ stata invece pesante per le criptovalute, che hanno portato la perdita accumulata rispetto ai massimi di meta’ aprile a quasi il 50%. Pesa soprattutto il bando, annunciato dal Governo Cinese, al mining, al trading e all’utilizzo delle criptovalute in transazioni commerciali. (vedi grafico). Anche la maggior parte delle materie prime e’ arretrata vistosamente, contribuendo, d’altro canto, ad un raffreddamento dei timori di inflazione dei prezzi alla produzione (PPI). La Cina promette controlli e sanzioni per chi speculasse sui prezzi delle commodities, con fini di incetta speculativa e uso malizioso di fake news. Di tale contesto paiono avvantaggiarsi i metalli preziosi ed in particolare l’oro, che si muove (ore 12.45 CET) con passo inesorabile verso i 1.900 Dollari/oncia, oltre 200 Dollaro sopra i minimi del 31 marzo. Anche il petrolio fa storia a se’, e sale spavaldamente sulla scia di un contesto macro globale in piena ripresa. Il greggio WTI (West texas intermediate), consegna giugno, sale dell’1,7% a 64,6 Dollari/barile.(ore 12.45 CET). Stamattina, le “chiusure asiatiche” rivelano, in media, contenuti rialzi: il Nikkei giapponese sale del +0,17%, col Paese ancora alle prese con la pandemia ed il Governo che ha riattivato misure emergenziali in diverse prefetture. Hong Kong e’ invariata, mentre il resto del “China cluster” recupera: Shanghai +0,31%, Shenzhen +0,62%. Sul versante europeo, con Francoforte chiusa per festeggiare la Pentecoste, e Milano che stacca dall’Indice Ftse Mib quasi l’1% di dividendi registriamo oscillazioni minime (Stoxx600 -0,3%). I future Usa segnano un rialzo dello 0,4% per S&P500 e Dow Jones (ore 13.00 CET).
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