Periodo difficile per le coronarie dei detentori di bond ed in particolare di titoli di Stato italiani.
Ieri in serata, a chiusura dei principali mercati, l'agenzia S&P ha rilasciato il giudizio di rating sull'Italia, confermando il livello Investment Grade (BBB) con un outlook stabile.
Pur confermando il giudizio BBB, S&P vede un rallentamento dell’economia italiana nel 2023 e nel 2024, quando la crescita del Pil è stimata a +0,9% e +0,7%.
Per il 2025, invece, la crescita dovrebbe essere dell’1,3%. In base al report dell’agenzia di rating, il consolidamento di bilancio sarà più lento del previsto, con un deficit al 5,5% del pil nel 2023.
I prossimi ad esprimersi saranno DBRS (Morningstar), Fitch ed in fine Moody's, che già in passato aveva sospeso il nostro giudizio.
Inutile dire quanto sia importante il rating delle agenzie, per il peso che esso assume nelle decisioni d'investimento di istituzionali, fondi, ponderazione negli indici (ed ETF) e per l'attrattività, nonchè la capacità del nostro paese a finanziarsi sul mercato dei bond.
Il future long term FBTP è alle prese con l'ennesima flessione e staziona su un importante livello di minimo.